Giussani 2024

“Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a…………. imprecare 😅”

Ma facciamo un passo indietro, all’estiva 2024 perdiamo i fratelli Alessio e Andrea, Gewon e Zeno, ma subentra in grande ritorno il Leto e 2 pezzi da novanta, Luca e Pollo!

Così che in primavera ci affrettiamo nella ricerca di un rifugio che abbia posto, è sempre più impossibile programmare trekking in questa epoca di masse di pecore che si montagna non ci capiscono nulla….
Ma va così e bisogna adeguarsi.

Dopo svariati tentativi a vuoto lo splendido rifugio Giussani, che porto nel cuore dal lontano 2007, incastonato a forcella fontana negra, tra la tofana di mezzo e la “mia” tofana, quella di Rozes, la dove correva il fronte della prima guerra mondiale, ha posto!!!!!
Mi pare quasi impossibile questo, quel gioiello a 2600 metri sarà la nostra meta, mi sento davvero carico per questo ritorno, e soprattutto, sono davvero felice di portare tutti proprio lì!

Ma poi c’è un trekking da organizzare e non prendendo in considerazione le famose ferrate della zona, l’alternativa più entusiasmante pare essere proprio lei, quella valle, dove i miei occhi sono sempre caduti in passato, quella valle che faceva da tramite da Dobbiaco per i rifornimenti in prima linea a forcella fontana negra, quella valle incastonata tra il gruppo di Fanes e le Tofane, quella valle trascurata dai camminatori della domenica, quella valle così selvaggia, lei, la valle di travenanzes finalmente sarebbe stata mia, nostra!
Fatti due conti e studiata la cartina, consultati i tempi e le difficoltà nel sito del CAI e del rifugio, appurato che sarebbe stato un trekking normale, tutto è pronto, rimane solamente da trovare un appoggio per il venerdì sera, e qui il buon Vedo, cala l’asso e tira fuori il coniglio dal cilindro, c’è posto per tutti venerdì 2 agosto in albergo economico a pieve di Cadore!!!!

Come al solito la logistica è quasi perfetta, così in avanscoperta alla mattina mandiamo Vedo, Angelo e Giovi, poco dopo la pattuglia della finanza capitanata da l’inossidabile Mec e dal suo fido Riky partono per la val di Fiemme, destinazione Panchià, sguardo al passo Pordoi e al passo Falzarego, insomma, circoscritta la zona, appurato che l’ambiente fosse idoneo, anche loro volgono in quel di Pieve!

Parte anche la sportiva mini Cooper guidata da Bondio, con a bordo la marmotta Leto e Arnold Fabio, in breve raggiungono Pieve per tuffarsi nell’aperitivo.
Poi infine, dopo una giornata storta, parte pure la mia macchina con a bordo il vice capo spedizione, Raffaele, e i pezzi da novanta Luca e Pollo!
Aperitivo veloce e via in albergo per la cena, due chiacchiere con la simpatica proprietaria dell’albergo, una partita a macchiavelli con la gioventù locale e tutti in branda che domani sarà una levataccia!!!!
L’alba arriva in fretta e dopo la colazione, la carovana si sposta in direzione Cortina, non prima di aver bloccato l’alemagna un paio di volte alla ricerca di vivande!

La logistica prevede due macchine al rifugio Di Bona e due all’ingresso del parco di Fiames, tutto fila liscio e carichi come molle, zaini in spalla si parte!!!!!

Eccoci, in un ambiente mozzafiato, tra abeti rossi, mischio e gole da paura ci incamminiamo verso il primo obbiettivo di giornata, ovvero malga travenanzes, dove nei nostri pensieri avremmo trovato ristoro dopo i primi 500 metri di salita……
La camminata a tratti si fa dura, e attraversa l’ingresso al parco di Fanes per poi girare a sinistra in val di travenanzes, dove il percorso selvaggio si sviluppa in parte in un greto di torrente, su ghiaia, in falso piano veramente, troppo piano, infatti non prendiamo quota nonostante i 10 km fatti…..e qui qualche dubbio mi pervade 😅

Decidiamo, appurato che l’eden, cioè la malga si trova dopo il bivio per il Giussani, di fermarci a mangiare, e mentre Giovi sgonfia i piedi nel torrente, Mec decide di piantare la gamba in un buco, il Leto sbuccia banane, guardo di nuovo la cartina, e più di un dubbio mi viene……..
Ma siamo tosti e il gioco si fa duro sulle prime rampe e noi non ci tiriamo di certo indietro, e mentre Luca amoreggia con un pezzo di legno, che sarà portato fino a Marrara, il bivio salita per via normale Giussani e salita per scalinata di minghele è nostro!

Così ci si saluta , io Luca e Fabio saliremo la ferrata non prima di un fuoripista e doccia in cascata da brivido, mentre gli altri……. chissà, penso tra me e me, speriamo non sia troppo dura!!!!
La ferrata facile e aerea vola via e uscito da essa, vedo 100 metri più in alto i ragazzi salire “tranquilli” ……..
Tranquilli…….. ma fischiavano le orecchie, forse era un segno?

Raggiunta la coda del gruppo trovo uno stoico Mec con le ridotte salire, intravedo incise nelle rocce le imprecazioni di Angelo al mio leggero trekking, trovo Riky con due pezzi di latta al posto delle gambe e il buon Vedo salire con il gancio di traino …..
Gli altri procedevano avanti un’altro centinaio di metri alla ricerca del rifugio che era sempre più in alto e soprattutto mai visibile alla vista per portare ristoro alla mente!
Sinceramente non so come, ma alla fine siamo tutti seduti in quell’angolo di mondo con birre in mano, e man mano che passavano i minuti i sorrisi prendevano il posto alle smorfie dalla fatica, davvero tanta, davvero davvero tanta in quelle 6 ore affrontate!

Tra quelle pareti c’è chi mormora di tutto, ma cosa assai importante è che chi palesava di salire sulla tofana con me era scappato in doccia 😂
Ma in fondo era giusto così, l’obbiettivo della giornata è sempre quella festa e serenità che si vive in rifugio, e dopo qualche siparietto fluido nelle docce, siamo tutti pronti attorno alla tavola rotonda per bere ridere scherzare e mangiare pasta di fagioli!
La serata scorre come al solito magica in rifugio, al tramonto tra guglie e spalti di roccia, ricerca di pezzi d’artiglieria al rifugio Cantore, fiumi di vino e grappe, in una atmosfera solita che solo dopo tanta fatica e rispetto dell’impresa fatta tra quei bastioni e in rifugio si può provare!
Riky con il sorriso stampato in faccia saluta la truppa e si infila in branda, non prima di averlo cercato nel dirupo sottostante, ad uno ad uno si sale le scale mentre il nostro parrucchiere si sfila dalle lusinghe femminili delle presenti in rifugio!!!

Quanto ridere in quelle camerate soffocate dalla pasta e fagioli…..

L’alba è frizzante alle 5, e mentre io e Fabio rinunciamo alla salita sulla Rozes per troppe nuvole, piano piano la vita di rifugio riprende!
Colazione abbondante, foto di rito e si parte giù per la forcella in direzione rifugio Di Bona, la discesa e rapida e come al solito pe me malinconica, il trekking tra amici sta finendo e recuperate le macchine lasciate dopo Cortina si decide di raggiungere Alleghe per pranzare!
Così si conclude l’ennesima estiva di questo gruppo di amici che una volta all’anno si immergono tutti assieme tra quei monti!

Prova ampiamente superata per i due giovani innesti luca e Pollo, superata per prestazione, integrazione e vivacità immessa al gruppo!
Prova superata anche quest’anno per il più giovane del gruppo, Giovanni che in mezzo a questi vecchietti si sente proprio a suo agio…
E prova superata per Mec che dall’alto della sua età non perde un colpo nonostante quest’anno davvero è stata dura!

Quando il gioco si fa duro……in realtà i duri iniziano a giocare……e così è stata!!!!!

Arrivederci alla prossima, che già tutto questo, oggi, mi manca incredibilmente!